Il Lazio dimezza l’IRAP per le cooperative sociali: cosa cambia e perché è importante


La Regione Lazio ha approvato una misura significativa nella sua Legge di Stabilità per il 2026, che introduce una riduzione importante dell’addizionale regionale dell’IRAP per le cooperative sociali. Nello specifico, l’aliquota passa dallo 0,92 % allo 0,46 %, quindi si dimezza per queste realtà che operano con finalità sociali e di inclusione lavorativa. (Vita.it)

Perché questa misura conta

L’IRAP (Imposta Regionale sulle Attività Produttive) è un tributo che grava sulla produzione netta delle imprese e può pesare molto, soprattutto sulle organizzazioni ad alta intensità di lavoro come le cooperative sociali. (Wikipedia)Per le cooperative:

  • Con reddito sotto 1 milione di euro la Regione aveva già confermato un’esenzione introdotta nel 2024.
  • Ora la novità è che tutte le cooperative sociali – in particolare quelle che lavorano per l’inserimento lavorativo di persone con disabilità e soggetti svantaggiati – beneficeranno di un addizionale IRAP ridotto del 50 % rispetto al passato. (Vita.it)

Un contesto più ampio: altre regioni e il Terzo settore

Non è un caso isolato: anche Regione Lombardia ha recentemente confermato l’esenzione totale dall’IRAP per cooperative sociali, Onlus e organizzazioni di volontariato per gli anni 2026 e 2027, nell’ambito della sua manovra di bilancio. (Vita.it)Queste iniziative regionali si inseriscono in un dibattito più vasto: la tassazione delle organizzazioni non profit in Italia è ancora molto variabile tra territori, e per molte cooperative sociali l’IRAP è percepita come una tassa che penalizza un modello economico che produce valore sociale più che profitto finanziario. (Vita.it)

Perché è rilevante per il futuro del welfare

Le cooperative sociali sono una delle colonne del welfare italiano, nate con la legge 381/1991 e da decenni protagoniste nell’inserimento lavorativo di persone con disabilità e in condizione di svantaggio, nella gestione di servizi sociali e sanitari, educativi e culturali. (PubMed)Con misure come questa del Lazio:

  • si alleggerisce la pressione fiscale su organizzazioni che già operano con margini stretti;
  • si incoraggia l’occupazione inclusiva;
  • si invia un segnale politico forte sul ruolo del Terzo settore come partner del sistema pubblico nella costruzione di coesione sociale.

I prossimi passi

Per molti operatori del settore rimane la sfida più ambiziosa: ottenere a livello nazionale l’esenzione totale dell’IRAP per il Terzo settore, così da garantire uniformità normativa e una maggiore sostenibilità economica alle organizzazioni che producono reddito sociale. (Vita.it)